Ettore Majorana è una figura enigmatica e affascinante della fisica teorica italiana, anche perché la data della sua morte rimane incerta, alimentando il mistero che avvolge la sua vita straordinaria.
Nato a Catania il 5 agosto 1906 in una famiglia di grande prestigio, Majorana si distinse fin da giovane per la sua mente brillante e una capacità fuori dal comune nel risolvere complessi problemi matematici. Majorana dimostrò fin dalla tenera età un talento innato per la matematica e le scienze.
Dopo gli studi liceali a Roma, si iscrisse alla facoltà di Ingegneria ma, su consiglio di Emilio Segrè, passò a Fisica, entrando nel celebre gruppo dei “Ragazzi di via Panisperna” guidato da Enrico Fermi. Si laureò con lode nel 1929 presentando una tesi sulla teoria quantistica dei nuclei radioattivi, dimostrando già allora una profondità di pensiero rara.
Ettore Majorana concentrò le sue ricerche su temi avanzati come la meccanica quantistica relativistica e la teoria dei neutrini. Uno dei suoi risultati più celebri fu la formulazione di una teoria che anticipava l’esistenza di particelle neutre, oggi note come fermioni di Majorana.
Questa teoria è di fondamentale importanza per la fisica moderna, poiché ha fornito le basi per lo studio delle particelle elementari e delle loro simmetrie, influenzando profondamente la ricerca contemporanea, come dimostrano gli esperimenti sui neutrini e i materiali topologici. Nonostante la sua ritrosia a pubblicare, le sue idee influenzarono profondamente il panorama scientifico dell’epoca e continuano a essere fondamentali nella fisica moderna.
Ettore Majorana: Il mistero della scomparsa
La sua improvvisa scomparsa, avvenuta nel 1938, rimane uno dei più grandi enigmi del Novecento. Diverse teorie si sono susseguite nel tempo: si ipotizzò un suicidio, un ritiro spirituale o persino una fuga all’estero per vivere sotto una nuova identità.
Questo alone di mistero ha continuato ad alimentare il fascino attorno alla sua figura, lasciando aperte numerose domande sulla sua sorte. Si ipotizzò un suicidio, ma altre teorie suggeriscono un allontanamento volontario. Alcune testimonianze collocano Majorana vivo anni dopo la data presunta della sua morte, alimentando un alone di mistero che ancora oggi circonda la sua figura.
La dedica di una via a Ettore Majorana in zona Niguarda a Milano è un riconoscimento significativo per uno scienziato il cui contributo supera i confini temporali e spaziali. La scelta di ricordarlo in una città così vibrante e legata alla cultura scientifica è un omaggio al suo impatto universale.
Oltre ai suoi risultati scientifici, Ettore Majorana è ricordato per il suo approccio unico alla scienza, che influenzava profondamente il suo lavoro, e per la sua personalità complessa, che spesso condizionava le sue relazioni con i colleghi. Il suo genio, unito a un carattere introspettivo e talvolta enigmatico, ha lasciato un segno indelebile nella storia della fisica. La dedica di una via a Milano è solo uno dei tanti modi in cui il suo nome continua a vivere, ispirando generazioni di studiosi e appassionati di scienza.