Gaspare Rosales, patriota, nasce a Milano il 10 agosto 1802. Frequenta il collegio gesuitico di Urbino e poi il liceo di Porta Nuova di Milano. Rimasto orfano di padre a diciotto anni eredita l’intero suo patrimonio. E’ un giovane irrequieto, prende fuoco facilmente: per un banale diverbio per l’occupazione di un palco alla Scala si sfida in duello con il Conte Eduard Clam-Galles nel 1823, a Vico di Como.
Intreccia una relazione clandestina con Maria Cingalini della Torre di Rezzonico, moglie del conte Antonio Dal Verme, da cui avrà una figlia nel 1827, dopo la sua separazione dal marito. Gaspare Rosales conosce Giuseppe Mazzini e, condividendone gli ideali, aderisce alla Giovine Italia, diventandone uno dei principali finanziatori e referenti per la Lombardia.
Viene arrestato nel 1832 e condotto nelle carceri di Porta Nuova. Grazie alla prontezza di un fido cocchiere che brucia le carte compromettenti custodite nella sua villa di Buscate, cinque mesi dopo viene rilasciato per insufficienza di prove. Giusto in tempo per vendere tutte le sue proprietà, scappare in Svizzera e scampare ad una nuova ondata di arresti dei membri appartenenti alla Giovine Italia.
Gaspare Rosales, una via mazziniana
Nel 1834 finanzia e partecipa alla spedizione per l’invasione della Savoia ma l’esito è negativo, la missione fallisce. Nonostante questo partecipa alla riunione per la fondazione della Giovine Europa. Cinque anni dopo ottiene da Metternich il permesso di rientrare in Lombardia, usufruendo dell’amnistia per i profughi politici del 1838.
Nel gennaio 1848 Gaspare Rosales viene arrestato precauzionalmente perché considerato pericoloso e condotto al carcere di Lubiana. Viene scarcerato nel marzo dello stesso anno e, da lì a poco, va a combattere come volontario nella prima guerra d’indipendenza.
Al rientro in Italia di Mazzini, avvenuto il 7 aprile 1848, dopo anni di esilio, viene ospitato nella casa della Cigalini in via Borgo Spesso a Milano che diventa il suo quartier generale. Nel frattempo Gaspare Rosales partecipa ad alcune sfortunate campagne militari a Bologna, Vicenza e in Toscana. Entra poi a far parte dell’esercito piemontese di volontari che combatte a fianco delle truppe regolari piemontesi e francesi con cui partecipa alla Battaglia di Magenta del 1859.
Negli ultimi anni della sua vita diventa di sindaco di Lomazzo. Gaspare Rosales muore a Como il 12 gennaio 1887.