Giovanni Migliara, la via, è in zona Lotto/Zavattari. La persona era un pittore nato nel 1785.
Studia pittura fin da giovane e grazie al maestro Albertolli e soprattutto a Bernardino Galliani, lavora come aiutante per le decorazioni del Teatro Carcano che non ha ancora 20 anni.
Una gavetta che rende: il Teatro alla Scala lo assume come scenografo e qui lavorerà per 4 anni fino a quando deve rinunciare per problemi di salute. Problemi che si fanno sentire ed è solo grazie alle pazienti cure che si evita il peggio.
Una volta ripreso Giovanni Migliara riprende e a lavorare, dedicandosi alla pittura di vedute, interni di conventi e chiese. Sono opere piccole: si specializza in miniature su seta che vengono poi applicate su vetro.
Riesce a girare l’Italia e si innamora di Roma così come di Venezia; i suoi dipinti gli valgono l’appellati di “nuovo Newton, il signore della luce, colui che rivaleggia con la natura” ed i suoi lavori sono richiesti da Re, Regine, Conti e Principi di tutta Europa. Nel 1833 Carlo Alberto lo nominò pittore di Corte.
Giovanni Migliara fonda una sua scuola, dopo aver rifiutato una cattedra a Brera e pittori come Federico Moja, Gianni Renica e Luigi Bisi studiano la sua tecnica e lo considerano il loro maestro.
Muore a 52 anni ed il suo funerale si svolse nella chiesa di San Babila: davanti al feretro fu messo il suo ultimo lavoro, incompiuto, l’interno della chiesa di San Marco. Da San Babila al cimitero dove fu sepolto (oggi non esiste più era quello di San Gregorio) la bara fu accompagnata dalla banda militare, dai professori di Brera e da tantissime persone.
La foto di copertina è un’opera di Giovanni Migliara ed è possibile vederla presso le Gallerie d’Italia.
Tantissime le opere prodotte nella seppure breve vita dell’artista: una di queste è per i milanesi rimasta famosa per… ve lo racconteremo presto. Nel frattempo eccola: