Luigi Nono è la via che costeggia il Monumentale e che è dedicata a un pittore esponente della scuola veneziana di fine Ottocento.
Luigi Nono nasce l’8 dicembre 1850 a Fusina, vicino a Venezia, da genitori friulani. Cresce a Sacile, in Friuli, e frequenta gli studi tecnici a Treviso. Il padre nota la sua attitudine al disegno così lo iscrive all’Accademia di Belle Arti di Venezia dove riceve numerosi premi.
Perfeziona la pittura paesaggistica ritraendo scorci nei dintorni di Polcenigo come Le Sorgenti del Gorgazzo, che porta a Milano presso l’Esposizione di Brera del 1873.
Partecipa a quasi tutte le rassegne braidensi e, nel 1876, fa un viaggio di studio tra Firenze, Roma e Napoli. Partecipa all’Esposizione di Belle Arti di Napoli e all’Esposizione Universale di Parigi.
Nel 1879, dopo la morte del padre, si stabilisce a vivere a Venezia. Frequenta Chioggia e qui ambienta i suoi due massimi capolavori: il Refugium Peccatorum e l’Ave Maria. Nel 1881 espone alla Promotrice di Torino una delle sue opere più famose: La morte del Pulcino.
Refugium Peccatorum viene esposto a Roma e a Londra, vince, nel 1884, la medaglia d’oro all’Internationale Kunst-ausstellung di Monaco di Baviera. Quest’opera apre a Luigi Nono le porte del successo e della popolarità. A conferma della sua affermazione viene scelto come rappresentante degli artisti veneziani per accompagnare il feretro di Richard Wagner morto a Venezia il 13 febbraio 1883.
Nel 1887 Luigi Nono viene nominato Cavaliere della Corona d’Italia e, l’anno successivo, si sposa con la nobildonna Rina Priuli Bon con cui andrà a vivere a Zattere e da cui avrà due figli.
Nel 1891 viene nominato socio onorario di Brera. Gli viene poi affidato l’incarico straordinario di insegnare pittura al Regio Istituto di Belle Arti di Venezia che tiene fino allo scoppio della prima guerra mondiale.
Negli anni della sua maturità artistica Luigi Nono dipinge molto ed espone a Venezia, Milano, Monaco, Faenza. Con lo scoppio della guerra si trasferisce a Bologna, dove continua intensamente a lavorare per il mercante d’arte Giovanni Zecchini. Nel 1915 viene nominato commendatore.
Gravemente malato torna a Zattere dove muore il 15 ottobre 1918.