giovedì,21 Novembre,2024
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Piero Capponi, un fiorentino a Milano

Piero Capponi nasce a Firenze nell’agosto del 1446. Figlio di un mercante segue le orme del padre occupandosi di estrazione di allume nel Volterrano e a Campiglia.

Grazie a questa attività entra in relazione con Lorenzo de’ Medici per cui, nel 1478, viene inviato a Lucca come oratore per salvaguardare il confine tra il territorio fiorentino e la Lunigiana. Piero Capponi svolge il ruolo egregiamente, per questo viene inviato dal Magnifico a Napoli per convincere il re Ferrante a prendere parte alla guerra di Ferrara.

Una volta rientrato a Firenze si occupa dell’esercito in qualità di commissario, partecipando a diverse missioni. Dopo la morte di Lorenzo De’ Medici avvenuta nel 1492, osteggia il meno capace figlio Piero (detto il Fatuo), che due anni più tardi viene cacciato dalla città.

Piero Capponi, un fiorentino a Milano

Piero Capponi viene nominato capo della Repubblica di Firenze, per cui opera come negoziatore nei confronti dell’invasore Carlo VIII di Francia, entrato in Italia nel 1494 e presso cui Piero De’ Medici aveva trovato asilo. Celebre la sua frase “Poiché si domandano cose disoneste, voi sonerete le vostre trombe, e noi soneremo le nostre campane” pronunciata nei confronti dei francesi che pretendevano una somma di denaro esorbitante per dare a Firenze il proprio sostegno.

La presa di posizione di Piero Capponi fa capitolare Carlo VIII che tutto vuole fuorché una lotta a oltranza e che quindi ritratta le richieste portando ad un’equa conclusione la trattativa. Dopo la partenza dei francesi il Capponi guida l’esercito di Firenze contro i focolai di rivolta alimentati dai pisani. Nel settembre del 1496, durante l’assedio al castello di Soiana, Piero Capponi muore.

Milano ricorda la sua figura nella via che costeggia il giardino Guido Vegani in zona Pagano.

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