Durini, una via che tutti conosciamo: corta, ma ricca di cose da vedere. Ne abbiamo parlato spesso.
La Famiglia Durini la troviamo già intorno all’anno 1000: nobili del comasco avevano il titolo di Decurioni. Arrivano a Milano intorno al 1600 con la loro attività di banchieri.
Siamo nel periodo della dominazione spagnola e la famiglia Durini diventa molto importante proprio per la Spagna che, sempre a caccia di soldi, trova nella famiglia una fonte preziosa.
Gli affari vanno bene e nel 1644 danno incarico al Richini di costruire il loro palazzo. Ma non solo: pochi anni dopo succedono ai De Leyva nel dominio della contea di Monza. Poco?? C’è da dire che proprio a Monza si daranno un gran da fare sia per le loro attività finanziarie ma anche per la cultura: la famiglia Durini emanò leggi per incentivare artigianato e commercio e fanno affrescare la cattedrale di San Giovanni Battista chiamando nomi quali il Nuvolone, Procaccini, il Legnanino e Ricci. Questi ultimi due ricevettero l’incarico di realizzare una grande tela che rappresentasse Teodolinda che fonda la basilica di Monza.
Durini, una via del centro, una famiglia
Già molto ma mica finisce qui: Giovanni Battista I Durini fece costruire Villa Mirabella che in seguito venne ampliata da Giuseppe I il quale comprò anche grandi lotti di terreno circostanti alla villa, con l’idea di realizzare grandi giardini (alla francese): stiamo leggendo i primi passi nello sviluppo di quello che oggi chiamiamo parco di Monza.
Tornando a Milano, sono stati tanti gli esponenti della famiglia Durini che hanno lasciato un segno importante nelle vicessitudini meneghine: nella finanza certamente ma anche nella vita ecclesiastica, diplomatica ed anche ai vertici del governo della città.
A scanso di equivoci, ricordiamo che la famiglia Durini è ancora attiva. Il loro palazzo nella via omonima venne comperato intorno al 1920 da Senatore Borletti* con l’obbligo di lasciar vivere nel palazzo Paolina Durini. Alla morte di quest’ultima nel 1925 il palazzo (nel frattempo restaurato dal Portaluppi) venne venduto ai Caproni di Taliedo che lo occuparono fino al 1957. Dal 1997 al 2009 una parte del palazzo ospitò la sede dell’Inter.
*Senatore è il nome proprio, non un titolo. E quella di quest’uomo sarà una delle prossime storie che vi racconteremo