Credo che sceglierebbe ancora Milano, come luogo dove vivere, inventare e sperimentare. Ci visse 25 anni 500 anni fa, figuriamoci quanto gli piacerebbe oggi!
Me lo immagino innamorato della cucina orientale. Secondo me impazzirebbe per sushi e cucina cinese e mangerebbe cibo di strada a Chinatown.
Abiterebbe in un vecchio palazzo, di quelli in Corso Venezia, ma starebbe ali primo piano: Leonardo in ascensore non ce lo vedo!
Riceverebbe inviti per tutte le inaugurazioni, dalle mostre a Palazzo Reale a quelle dei centri commerciali, che declinerebbe con educazione. Lo vorrebbero come giudice in tutti i talent, da X Factor a Masterchef, ma sarebbe fisso tra il pubblico di “Tu si que vales“, dove qualche fenomeno ogni tanto capita davvero.
Nel suo appartamento avrebbe un sacco di computer con tutti i software più sofisticati per disegnare e progettare.
Si chiederebbe perchè siamo rimasti fermi alla Conca dell’Incoronata e com’è che ci è venuto in mente di voler riaprire i navigli: lui al posto della cerchia dei Navigli, se proprio, realizzerebbe una zona verde che ne segua il corso, dove camminare e andare in bici.
Realizzerebbe il sistema di purificazione dell’aria per mantenere sano il Cenacolo, ringraziando Farinetti per la donazione, ma aggiungendo che sarebbe disposto a farne uno più bello, su tela e che non di deteriori.
Per quanto riguarda la Monna Lisa, gli spiace tanto ma aveva ritratto una che ogni tanto vedeva passare la mattina e di cui non ha mai saputo il nome. E che resti ai francesi visto che gliel’hanno pagata.
Leonardo oggi sarebbe colpito, non tanto dai grattacieli o dalle metropolitane (lui me lo vedo più in tram a dire il vero), ma da tutte quelle cose in cui l’uomo ha dimostrato di voler andare oltre quel che c’era già.
Non sarebbe stupito dal treno, ma dal Freccia Rossa, non guarderebbe agli aerei con aria sognante ma si chiederebbe perchè non esista più il Concorde. Sarebbe innamorato della Formula 1, del Motomondiale e sarebbe fan di Valentino, resterebbe incollato davanti ad uno schermo a guardare la discesa libera, il bob, Bolt che vola su una pista, sarebbe ammirato dalla perfezione dei ciclisti che corrono il Giro d’Italia.
Sarebbe fiero di cosa l’uomo è riuscito ad inventare per per andare oltre i propri limiti e si chiederebbe dove altro potremo arrivare. Ogni tanto si farebbe un giretto sulla Stazione Internazionale e da lassù guarderebbe la Terra, pensando a quanto sia meravigliosa vista dal silenzio dello spazio.
Ecco, io Leonardo me lo immagino così, un po’ orso, un po’ sognatore, curioso e con le sue vesti vecchie di 500 anni. Il ringraziamento che gli va fatto è quello di aver insegnato a tutti gli studiosi e artisti venuti dopo di lui, che è possibile avere una visione del mondo diversa da quel che appare e che ci si può spingere sempre un po’ più in là.
E lo dico mentre scrivo questo pezzo nel corpo di una mail, che invierò via Internet a km di distanza da dove sono, perchè venga pubblicata sul sito e condivisa sui social, in modo che possa essere letta da chiunque ne abbia voglia tra pochi minuti…
Grazie Maestro. Credo che tutto questo sia possibile per l’eredità visionaria che ci ha lasciato.