É uscito venerdì 12 aprile 2024 su tutte le piattaforme digitali (in distribuzione Believe Music Italy) il nuovo singolo di Alessandro Grazian che per quest’occasione si firma semplicemente Grazian.
“Nonostante“, questo il titolo di questo nuovo inizio, è il primo tassello di un percorso musicale, quello legato alle canzoni, che riprende un discorso sospeso quasi dieci anni fa: un brano nato al pianoforte e figlio di un songwriting che musicalmente guarda tanto alle power ballad del passato quanto all’art rock più contemporaneo.
Qui si canta del ciclo della vita, di come ognuna delle nostre esistenze scorra a fianco di altre, ognuna con la propria velocità, lasciando trasparire in filigrana un invito, quello a tenere duro, perché nonostante tutto, siamo ancora qui.
Il cantautore Alessandro Grazian e la Milano underground
Da sempre molto attivo nella scena milanese, abbiamo voluto indagare il suo rapporto con Milano e i suoi cambiamenti, la sua musica e i suoi locali.
Quali sono i locali di Milano a cui sei più legato?
E ce n’è qualcuno che non esiste più, ma che ti manca incredibilmente?
Qualche episodio legato ad esso?
Io sono molto legato alla zona sud di Milano dove vivo da un sacco ed è qui che ci sono gli spazi che frequento di più e attualmente potrei riassumerli in 3 nomi: Biko, Germi e Bellezza. Riguardo a locali del passato ho dei bellissimi ricordi legati all’Ohibò dove ho trascorso tantissime serate e anche al vecchio Cicco Simonetta.
Vivo da abbastanza tempo a Milano per portare nel cuore la Casa139 dove ho passato tantissime serate alla Casa e ho visto decine di concerti. Manca molto quell’atmosfera ma non sono un nostalgico. Sicuramente uno dei ricordi più intensi che ho legati alla Casa139 è quello del mio primo vero concerto milanese nel 2005. Quella sera per la prima volta ho sentito il richiamo di questa città.
E quali sono le problematiche di Milano per quanto riguarda la musica dal vivo e la musica indipendente? Ti senti mai soffocato o troppo stretto in una città dove non sembra esserci spazio per tutti?
Vengo dalla provincia perciò non riesco ad esser così critico e del resto se mi sono spostato a vivere qui è perché ho trovato che Milano mi offrisse più possibilità. Probabilmente non è al livello di altre città europee ma certamente per me Milano non è la Cenerentola della musica dal vivo in Italia. Certo si potrebbe sempre fare di più ma io del resto a Padova (la mia città natale) non riesco a suonarci da molti anni mentre a Milano ci suono almeno una volta al mese; qualcosa vorrà pur dire.
E tornare dopo tutto questo tempo ti mette inevitabilmente davanti a un confronto. Che cosa è successo a te, a Milano, alla casa dove vivevi, rispetto al tuo ultimo disco pubblicato?
Specifico che io non ho lasciato la musica in questi anni, ho solo smesso di pubblicare canzoni, ma di album ne ho realizzati comunque molti fino all’altro ieri facendo però progetti diversi.
Detto questo Milano è sicuramente in trasformazione ieri come oggi. Chiaramente l’EXPO nel 2015 ha giocato un ruolo chiave trasformando in parte il volto della città e ora con le Olimpiadi è di nuovo tutto un cantiere. Io vivo nella stessa casa di quando ho pubblicato non solo il mio ultimo disco di cantautore nel 2015 ma anche il mio penultimo album ovvero ‘Armi’ nel 2012. Le uniche differenze sostanziali sono le gestioni che si sono avvicendate nella pizzeria che c’è sotto casa mia nel corso degli anni. Per quello che riguarda il sottoscritto, più o meno sono lo stesso di sempre.
“Nonostante” è un brano che può aver a che fare anche con la tua storia autobiografica, intrecciata con Milano?
Sì, non potrebbe essere altrimenti. Ma non è una canzone ‘urbana’, ne ho scritte altre che sono molto più intrecciate anche in modo esplicito a Milano.
E com’è stata accolta “Nonostante”?
Per ora bene! Sta piacendo molto e mi stanno scrivendo tutti cose bellissime, son contento!
Alessandro Grazian il suo nuovo singolo “Nonostante”