Torna il duo milanese Clio and Maurice con una versione extended del disco di debutto Fragile. Loro sono un duo impossibile formato solo da voce e violino, rispettivamente Clio Colombo e Martin Nicastro (dei Pashmak).
La loro musica è frutto dell’unione di diverse influenze, fuse nel minimalismo della loro formazione atipica: dal soul di Nina Simone, fino al pop sperimentale degli ultimi lavoro di Arca, Björk e James Blake. Qui gli archi vengono orchestrati e manipolati grazie all’utilizzo di effetti e pedali, formando i paesaggi sonori dove la voce è protagonista.
Abbiamo raggiunto Clio and Maurice ad un loro live al Giardino Comunitario Lea Garofalo a Milano. Ecco cosa ci hanno raccontato!
Clio and Maurice con Fragile
Qual è il vostro rapporto con la città di Milano?
È il luogo in cui siamo cresciuti e dove ci siamo incontrati, nonché formati come musicisti. Ci siamo molto legati e in particolare negli ultimi anni abbiamo avuto modo di conoscere diverse persone che come noi stanno cercando di costruirsi un percorso nella musica, con le quali ci confrontiamo e collaboriamo stabilmente. Per noi è molto importante viaggiare, ma siamo sempre felici di ritornare a casa.
Dove avete già avuto modo di suonare da quando sono ricominciati i concerti?
Abbiamo recuperato il release party di Fragile a Mare Culturale Urbano e suonato al Giardino Comunitario Lea Garofalo oggi per Lato B.
L’ultimo giro che avete fatto per Paolo Sarpi (che è qui a due passi), e non per suonare?
Sarpi è forse la nostra meta preferita a Milano! È come fare una gita fuori porta rimanendo in città. L’ultima volta abbiamo mangiato, come facciamo sempre, i Liangpi vicino alla Ravioleria e ci siamo riforniti di ingredienti da Cathay.
Quali sono invece i luoghi legati a Fragile?
Senza dubbio il Giardino degli Artisti (meglio conosciuto come piazza Cotoletta) a NoLo, dove abbiamo sostanzialmente trascorso la maggior parte delle serate successive alla quarantena: il disco già esisteva, ma è lì che abbiamo organizzato la sua uscita.
Come sta andando il tour?
Benissimo! È la prima volta che suoniamo così lontano da Milano in Italia, e farlo dopo un anno di stop rende tutto ancora più magico.
Avete già in mente i prossimi step?
Abbiamo scritto e registrato il nostro il primo disco: il nostro primo obiettivo è concluderlo al meglio e poi dedicarci alla sua pubblicazione.