giovedì,21 Novembre,2024
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Kabo: un nuovo disco e il fascino della provincia

Kabo, pseudonimo di Andrea Caracciolo, è un rapper e cantautore italiano nato a Legnano (MI) nel 1990. Artista capace di passare dal rap puro a groove più morbidi e sofisticati, viene apprezzato per l’originalità, la sincerità e la ricercatezza dei testi, in cui concentra introspezione e storie di denuncia sociale.

La sua produzione artistica mescola rap e musica d’autore, portando l’attenzione su temi di denuncia a favore degli ultimi e ponendo in primo piano il pensiero critico, provando a raccontare le luci e le ombre del nostro tempo con l’obiettivo preciso di creare musica non solo per le orecchie, ma per l’anima.

Noi lo abbiamo incontrato nella sua Legnano, e gli abbiamo fatto qualche domanda riguardo il suo nuovo disco “Luciano”.

Kabo: un nuovo disco e il fascino della provincia

Cosa significa nascere e crescere a Legnano?

Significa sentirsi ben distanti dall’essere cresciuti a Milano. Legnano è una cittadina di provincia che, come tutte le piccole città, si porta pregi e difetti tipici della sua realtà. Essere cresciuti qui significa saper valorizzare le piccole cose e saper trovare il bello dove apparentemente non c’è nulla, ma allo stesso tempo significa anche sentirsi parzialmente esclusi dal grande circo, musicale, culturale e mediatico, tipico di una grande città come Milano.

Quali sono i luoghi a cui sei più legato di queste zone?

Sicuramente il fiume Ticino, anche se non è esattamente a Legnano. Un altro luogo a cui tengo molto è il parco Alto Milanese, una zona boschiva che si estende da Legnano verso il Novarese. Infine direi l’ ex “Mattatoio” di Nerviano, vicino a Legnano. Si tratta di un laghetto artificiale semi abbandonato, dove abbiamo realizzato recentemente delgli scatti con il fotografo Simone Pezzolati.  In generale mi sento molto legato alla natura che circonda la realtà in cui sono cresciuto.

A livello musicale, Legnano è dipendente da Milano oppure ha una propria scena che vive da sola? Kabo, ci fai anche qualche nome?

Legnano, come tutto l’ hinterland e la provincia, dipende molto da Milano a livello musicale. Chiunque cerca di inserirsi nel tessuto milanese per portare la propria musica e i propri progetti. Milano rimane la più grande “vetrina” dove esporsi al pubblico. Nonostante ciò esiste una piccola scena Legnanese, diciamo un sottobosco provinciale che fermenta. Quando ho iniziato io a scrivere c’erano varie crew hip hop in zona come Bsk, Chf e noi, Glxo. Il primo nome, di una certa rilevanza, che attualmente mi viene in mente è E Green, noto rapper italiano che ha vissuto a lungo in queste zone.

Ci racconti la storia di Luciano”?

Volentieri. “Luciano” è una persona, soprannominata appunto Luciano, a me molto cara. Si tratta di un grande amico, scomparso pochi anni fa, che è stato in grado di capirmi e di iniziarmi al rap e alla scrittura in generale.

Questo disco, dedicato in gran parte a lui, mi è servito per chiudere il cerchio che si è aperto quattro anni fa, quando lui ci ha lasciati. È un saluto, un addio col sorriso, un capitolo di dolore che per me ora si chiude.

Kabo, porteresti un milanese a Legnano?

Certo, perché no? Avrei l’occasione di fargli assaggiare Polenta e Brüscitt insieme a qualche Campari col bianco, prima di vederlo scappare di corsa verso la metropoli

Kabo
Kabo

 

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