Tra i protagonisti di questa nuova edizione di X-Factor, il nostro sguardo va ai Mombao, il duo di stanza a Milano formato da Damon Arabsolgar (Pashmak) e Anselmo Luisi (Le Luci Della Centrale Elettrica, ha collaborato anche con Selton, Giovanni Falzone, Virtuosi del Carso).
Synth e batteria, cantano entrambi, riprendono vecchi canti da tutto il mondo, per poi reinterpretarli in chiave elettronica. Un loro concerto (sono di casa alla Corte Dei Miracoli, Base e al LUME) è una sorta di rito pagano in cui è facile lasciarsi trascinare, si coprono e coprono il pubblico di argilla, ti vanno entrare in un tunnel oscuro e disturbante da dove se ne esce inevitabilmente migliori. Vedere in televisione questa piccola pietra miliare della scena underground milanese sa quasi di miracolo, e non possiamo che tifare per loro.
Mombao e l’anima internazionale di Milano
Toi Pa è il loro nuovo singolo pubblicato questo mercoledì: un canto popolare bielorusso che i Mombao hanno imparato (e poi reinterpretato) ad un laboratorio del Teatro Valdoca, da Lucia Palladino e Elena Griggio. Un ottimo e primo biglietto da visita se non li conoscevate, un nuovo inizio con un picco di esposizione mediatica, forse riconducibile solo a questi giorni (speriamo proprio di no).
I Mombao sono un progetto coinvolgente e originale, a metà fra una performance e un concerto: i due performer mescolano canzoni inedite in diverse lingue a canti popolari provenienti da diverse culture riarrangiati in chiave rock elettronica. La performance avviene al centro della sala, con i due musicisti coperti di argilla e body paint, circondati dal pubblico. La radice popolare del progetto permette ai Mombao di avere un carattere transterritoriale e di avere presa anche su culture diverse. La performance che ne consegue è un rituale mistico in chiave rock/elettronica in cui il pubblico viene coinvolto e trascinato per passare da uno stato di grande concentrazione e ascolto ad un ballo liberatorio.