Ponee è il progetto solista di Antonio Schiano, iniziato come l’alternativa fresca all’urban pop italiano dal cuore spezzato, e il tentativo di dare ordine al caos delle proprie idee, attraverso l’uso di immagini in equilibrio su un filo (il)logico non convenzionale. Il 16 febbraio è uscito il suo primo disco dal titolo JO, KID, IPA, ROLE.
Non abbiamo resistito e ci siamo fatti portare in giro per Milano da lui, Antonio-Ponee
Ponee, la sua musica, la sua bicicletta
Dove ci troviamo? Come mai sei legato a questa zona?
Siamo nella zona in cui ho passato/sprecato/costruito praticamente tutta la prima parte della vita: navigli/ticinese/colonne. Credo che non esista locale, di quelli storici qui, in cui non abbia ordinato una birra, né frammenti di pavé che io non abbia calpestato almeno una volta. Ho abitato in una casa sopra le colonne di San Lorenzo con mio padre fino a un pò di anni fa e ho spiato dalla finestra tutta la movida notturna, a cui spesso ho donato tutto me stesso.
Un bar su tutti che ricordo con affetto è il Rattazzo (chiuso da poco purtroppo), dove tutti noi ragazzett* ci incontravamo tra un weekend e l’altro, con il caldo e con il freddo, c’era una marea di gente, conosciuta di vista e non. In più è la zona in cui ho fatto praticamente tutte le scuole, dalle elementari al liceo fino alla Sae (che si trovava in via Morimondo, quindi abbastanza vicina comunque). Sono davvero “troppi ricordi” e scende la lacrima a pensarci; anche perché vivendola in più fasi della mia vita ne ho conosciuto tutte le sfaccettature.
Ponee, com’è cambiata questa zona nei tuoi ricordi?
Direi tantissimo, alcuni spazi han cambiato la forma, altri la sostanza. Nel senso che in alcuni luoghi c’era proprio un altro tipo di utilizzo, di proposta; in altri c’è stato un restauro in termini architettonici, un ritocchino estetico. Parlavo proprio l’altro giorno con un amico di quando avevano costruito il nuovo mercato comunale in 24 Maggio e, poi, tutta la Darsena… a volte mi sembra ieri.
Oppure le colonne stesse, che negli anni 90 avevano tutt’altro sapore, ma anche solo qualche anno fa era abbastanza diversa la frequentazione, direi. Non so se faccio un errore, ma addirittura c’era ancora il tram che passava in mezzo alla piazza quando mi ero trasferito coi miei lì; c’era un locale ad angolo con Ticinese che cambiava ogni 2/3 anni, non c’erano i murales recenti sui muri in una delle vie lì vicino, le recinzioni al parco Vetra ancora non erano state montate, forse addirittura non c’era nemmeno un sushi in zona, pensa te.
E da quando c’è il Covid?
Da quando c’è il Covid non te lo so dire benissimo perché nel frattempo ho cambiato zona in cui abito, anzi ne ho cambiate molte. Sto tornando meno qui anche perché le occasioni di uscita stanno ricominciando solo da poco; quando ci vengo però è davvero un’esperienza nel passato spesso, come se arrivassi da un paese lontano dopo tanto tempo. Sicuramente una cosa che cambia, ma che sempre è cambiata, sono i negozi in Ticinese, alcuni di quelli stabiliscono dei record di chiusura probabilmente; per il resto ci sono tante cose intatte e simili ad anni fa. Comunque sto cercando di aggiornarmi, giuro.
Riesci a viverti Milano in bicicletta? Qualche percorso particolare di Ponee?
Si, sempre vissuta in bici e/o a piedi. Ho imbarazzantemente preso la patente solo a 28 anni ma non l’ho mai usata una volta; un pò perché quando abitavo in centro ero pigro o mi accollavo a chi aveva la macchina, un pò perché per il lavoro mi è sempre servita poco. Mi sono sempre sparato sti giri da un’estremità all’altra della città, con le cuffie nelle orecchie e, quando fumavo, un drummino di tabacco in bocca; una cosa sportiva e una malsana allo stesso tempo, per l’equilibrio perfetto.
A parte gli scherzi, mi è sempre piaciuto muovermi per Milano così: a proposito di bici ho il ricordo di quando vivevo in colonne appunto: in praticami rubavano la bicicletta con una frequenza tale che pensavo di essere io a non averla nemmeno comprata, bei momenti. Percorsi da suggerire invece non ne ho granchè di specifici, di base anche le piste ciclabili sono cambiate tantissimo quindi anche qui necessito un aggiornamento; io vado ovunque…
Jo, Kid, Ipa, Role è nato a Milano? Da cosa possiamo vederlo?
Si, è un Ep nato a Milano, come praticamente la totalità dei pezzi che ho scritto nei diversi progetti Non sono un fan della narrazione lineare o vincolata a spazio e tempo perciò in effetti i riferimenti a Milano possono essere un pò vaghi. In un pezzo che si chiama “Wanna Marchi” faccio riferimento a Paolo Sarpi, ma mi rendo conto che ciò non significa necessariamente che io abita a Milano, anzi, Diciamo che ti devi fidare, perché in effetti è un Ep che avrei potuto scrivere ovunque; quello che però c’è di Milano è comunque tanto, perché in un modo o nell’altro la vita di tutti i giorni è presente, anche se romanzata e arricchita con altro.
Ponee, dove ti immagini il tuo primo concerto?
Guarda, sto cercando di capire che tipo di live andare a proporre per quello che è il periodo ma potrebbe essere un pò ovunque. Quello che mi piacerebbe davvero però è farlo con la gente in piedi, davanti al palco, come nella famosa era pre-covid. Per ora infatti sto aspettando, tranne qualche piccola cosa qua e là, e lavoro molto in studio a nuovi brani da portare in giro più in là.