Uscito giovedì 10 marzo 2022, per l’etichetta internazionale Alt Orient, Live @ Uzina, il primo EP del duo italo-albanese Shkodra Elektronike che parla della propria musica come di post immigrant pop.
La tracklist comprende 4 brani tradizionali scutarini, riarrangiati in chiave elettronica e suonati dal vivo in un vecchio teatro di posa della periferia di Tirana, la capitale dell’Albania. Il set completo è stato ideato e girato anche in video da KUBE studios (www.kubestudios.com), una delle maggiori agenzie creative d’Albania.
Televisori a tubo catodico, caleidoscopi fatti a mano, drappeggi di una scenografia desolata, polvere, campionamenti di vecchi nastri come flashback di una memoria storica: il ricordo degli anni bui della dittatura scorre in questa estetica e riflette perfettamente un incubo che è ricorrente anche nelle nuove generazioni di albanesi; quello di un’evoluzione negata e la sensazione che il tempo stia scorrendo sempre troppo lentamente.
Noi li abbiamo incontrati e abbiamo chiesto loro quali sono i loro posti preferiti di Milano.
Milano descritta dal duo albanese degli Shkodra Elektronike
CASELLO CORMANO [Kolë]
Mi sono trasferito da Padova a Milano nel Dicembre 2007. Sono arrivato di notte accompagnato in macchina dal mio amico Francesco Bozza, non perché avessi tanta roba da portare a Milano ma perché non avevo, e tuttora non ho, né macchina né patente. Al tempo non c’erano gli smartphone perciò avevamo stampato le indicazioni e durante tutto il viaggio ripetevamo “uscita Cormano, uscita Cormano”. Ogni volta che ci passo mi sembra di valicare il confine esatto dove tutto ebbe inizio ed ho la sensazione che si verifichi una specie di fenomeno quantistico dove l’io di allora si convince sempre di più di sapere quello che sta facendo.
GOLDEN LION [Kolë]
Il Bar Tabacchi in Viale Stelvio, dove posso andare a comprare tabacco, filtri e cartine fino a mezzanotte anche nei giorni festivi. Davanti al bar, per strada, c’è sempre un capannello di gente che beve birra scadente. Dentro giocano alle Slot Machine o aspettano i loro numeri del Lotto. Sono sia immigrati (di diverse nazionalità) sia italiani. Un luogo di integrazione per merito della disperazione.
PARCO SEMPIONE [Kolë]
Non tanto per il parco in sé, indubbiamente bellissimo, ma perché qualche anno fa avevo smesso di fumare e ci andavo a correre. Nonostante la mia palese attività sportiva e la tuta da ginnastica, continuavo ad essere fermato dagli spacciatori che volevano vendermi il fumo. Ad un certo punto pensai che loro sapessero qualcosa che ignoravo. Morale: smisi di andare a correre e ripresi a fumare.
FERMATA ZARA [Beatriçe]
Negli ultimi tre anni ho raggiunto Milano solo per lavorare con Kolë. Significativa per me, più della maestosa Stazione Centrale, è l’uscita dalla Metro di Zara. Ogni volta è un tuffo al cuore: un paesaggio che ricorda un po’ il Queens e un po’ Parigi – un incrocio odoroso di cornetti caldi e miscela dei motorini, e proprio i mezzi di locomozione che lo attraversano mi pare che si accordino perfettamente col mio battito cardiaco commosso. Chi l’avrebbe mai detto che una fermata della Metropolitana potesse far provare tali emozioni.